Trattamento Acqua

Gli impianti di riscaldamento sono frequentemente soggetti a inconvenienti quali depositi e incrostazioni, perdita di efficienza nello scambio termico, elevata rumorosità, rottura di apparecchiature o occlusioni delle linee. Questi problemi sono causati, in gran parte, dalla qualità dell’acqua e dalle sostanze in essa presenti che provocano la formazione di incrostazioni e facilitano il fenomeno della corrosione.

Per questo. risulta estremamente importante dal punto di vista tecnico, oltre che obbligatorio per legge, installare un sistema di trattamento adeguato, che riporti i parametri dell’acqua su livelli ottimali.

Trattamento dell’acqua, una necessaria e obbligatoria prescrizione…perché?

Fattori che richiedono la scelta di un trattamento adeguato…

  1. SONO CAMBIATI GLI IMPIANTI (il trattamento è obbligatorio per gli impianti di nuova costruzione e in ristrutturazione)

  2. SONO CAMBIATE LE COMPONENTI (caldaie, sistemi di circolazione, sistemi di bilanciamento, valvole termostatiche)

  3. SONO CAMBIATI I MATERIALI (acciaio, rame, polietilene)

Quando una qualsiasi superficie si asciuga, l’acqua evapora rilasciando anidride carbonica che si accumula in depositi di carbonato di calcio: è così che si forma il calcare su tali superfici. Questo è dovuto alla durezza dell’acqua, ovvero alla presenza di Calcio e Magnesio.

Con un grosso problema: il calcare e i fanghi di corrosione non conducono CALORE!

Ai fini dell’ottimizzazione dell’efficienza energetica e termica dell’impianto è NECESSARIO quindi trattare l’acqua.

Per capire se sia necessario un trattamento e quale, il primo parametro da prendere in considerazione è la durezza dell’acqua, la quale indica la concentrazione di Sali, quali carbonato di calcio (CaCO3) e solfato di magnesio (MgSO4), presenti nel liquido. La durezza viene determinata in laboratorio a seguito dell’analisi di un campionamento dell’acqua.

Acque con un’elevata presenza di sali sono dette dure, al contrario, sono definite dolci. Questo parametro, che si misura generalmente in gradi francesi (°f), dove 1 grado di durezza francese equivale a 10 mg/l di CaCO3, varia sensibilmente a seconda della zona in cui ci troviamo, con forti escursioni anche all’interno della stessa provincia. È quindi essenziale prestare estrema attenzione.

…cosa dice la normativa?

La normativa tecnica ha da tempo imposto il trattamento delle acque d’impianto: il D.P.R 412/93 all’articolo 5 specifica che per impianti termici di nuova installazione con potenza complessiva superiore o uguale a 350 Kw deve essere effettuato un trattamento all’acqua secondo le indicazione della norma UNI 8065.

La norma prevede che l’impianto sia dotato di un filtro di sicurezza e un addolcitore se si produce acqua calda sanitaria con potenze maggiori di 350 Kw.  Lo scopo è quello di mantenere la durezza dell’acqua inferiore a 15 gradi francesi.

In mancanza di produzione di acqua calda sanitaria si può utilizzare in alternativa all’addolcitore un trattamento di tipo chimico.

Dopo oltre 15 anni il D.P.R. 59/09 impone l’OBBLIGATORIETÀ del trattamento d’acqua di impianto anche per potenze inferiori ai 350 Kw nei seguenti casi:

  • nuova costruzione

  • ristrutturazione di impianti in edifici esistenti

  • sostituzione di generatori di calore

Secondo il seguente schema

  1. Impianto con produzione di acqua calda sanitaria

  • Potenza al focolare < 100 Kw

Se la durezza temporanea è maggiore di 15 gradi francesi è necessario un trattamento di condizionamento chimico.

  • Potenza compresa tra 100 Kw e 350 Kw

Se la durezza temporanea è maggiore di 15 gradi francesi è necessario un trattamento di addolcimento.

  •  Impianto senza produzione di acqua calda sanitaria

  • Potenza al focolare < 100 Kw

Se la durezza temporanea è maggiore di 25 gradi francesi è necessario un trattamento di condizionamento chimico.

  • Potenza compresa tra 100 Kw e 350 Kw

Se la durezza temporanea è maggiore di 25 gradi francesi è necessario un trattamento di addolcimento.

Il DPR 59/09: Obbligo trattamento acqua

È obbligo installare un sistema anticalcare dove la durezza è oltre 25°F?

La risposta è SI, ma dipende DOVE.

È importante leggere la normativa: il trattamento non è obbligatorio dal lato sanitario ma se utilizzato come unico trattamento potrebbe essere in contrasto con le leggi sull’acqua potabile!

Tuttavia il DPR 59/09 impone il trattamento acqua se si superano i 15° F secondo lo schema precedentemente sintetizzato.Il trattamento dell’acqua, quindi…è SEMPRE obbligatorio!

La nuova norma UNI 8065, aggiornata nel 2019, definisce come l’acqua debba essere trattata negli impianti di climatizzazione invernale ed estiva per la produzione di acqua calda sanitaria e negli impianti termici al fine di efficientare l’intero sistema domestico, diminuire l’impatto ambientale e ridurre i consumi energetici.

Per ottenere questi risultati l’acqua che scorre nelle tubature e che viene poi convogliata nelle caldaie a condensazione e successivamente nei dispositivi ad essa collegati deve rispondere a determinate caratteristiche chimiche e chimico-fisiche che si possono ottenere grazie all’installazione di alcuni dispositivi per il trattamento acqua, tra cui:

  • addolcitore

  • filtro di sicurezza

  • fltro defangatore

  • filtro dosatore

 

Anche per gli impianti con pompa di calore vale la stessa regola?

Certamente, anche per i moderni impianti di condizionamento con pompa di calore si fa riferimento alla stessa norma UNI 8065 in quanto si parla della qualità dell’acqua impiegata negli impianti per la climatizzazione invernale e/o estiva e/o per la produzione di acqua calda sanitaria, con temperatura massima di 110°C e negli impianti solari termici per la climatizzazione invernale e/o estiva e/o per la produzione di acqua calda sanitaria.

 

Cos’è obbligatorio installare?

Per gli impianti di climatizzazione con pompa di calore, come per le caldaie a condensazione, è obbligatoria l’installazione di un filtro defangatore sul circuito chiuso che ha la funzione di separare lo sporco e, grazie al magnete contenuto al suo interno, catturare le particelle ferrose presenti nell’acqua che potrebbero danneggiare i dispositivi collegati all’impianto.

La norma inoltre impone l’installazione di un dispositivo per il dosaggio chimico come i dosatori di polifosfati, inibitori di incrostazioni che stabilizzano la durezza dell’acqua sanitaria e ostacolano la formazione di incrostazioni e calcare.

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